Il dramma dell’uomo contemporaneo

Giuseppe Tirabasso artista dell’angoscia

 

Assi di legno spezzate. Con veemenza. Come le speranze frustrate. E i due tronconi con le ferite spruzzate di rosso incollate su un fondo nero. Un pancone di legno appuntito che trafigge una testa, pur essa di legno. Dappertutto nelle opere di Giuseppe Tirabasso, compaiono spezzature sanguinanti. Sempre il legno. Legno dolce, fibroso, senza nocchi. Legno greggio, non verniciato.
Giuseppe Tirabasso l’artista dell’angoscia. Da sempre fa schizzare nelle sue opere un pessimismo, una sofferenza che s’innesta agli altri e ne assorbe. La nostra societ? va alla banda, antichi valori si smarriscono e se ne cercano di nuovi, in un affanno continuo, un’ansia che ci torce. E si perde di vista l’uomo con i suoi nuclei di dolore, con i suoi grumi di solitudine. Siamo impegnati in una corsa frenetica verso la morte, stritolati dall’angoscia, Giuseppe Tirabasso schianta le sue assi come rami di vita. E ottiene, sul piano formale, dei risultati di rigore geometrico.
Piccolino, simpatico, riservato, taciturno. Spesso parlano per lui i suoi occhi fortemente espressivi. Si accendono, sorridono. Giuseppe Tirabasso l’uomo di grande umanit?. Se ne sta appartato nel suo studio. Diplomato all’Istituto di Belle Arti di Urbino, Direttore di “Arte e Messaggio” nell’ambito della Scuola d’Arte del Castello Sforzesco. Nelle sue opere non c’? nulla di abbagliante, n? la violenza dell’asse spaccata ? rivolta contro l’uomo. E’ nell’uomo che qualcosa si ? spezzato anche se a volte a sua insaputa. E Giuseppe Tirabasso esprime con tormento questa rottura.
Nei suoi quadri non c’? l’urlo, lo strazio non ? gridato: s’aggruma sugli squarci delle tavole.
Giuseppe Tirabasso s’accanisce nel lavoro. Si sfoga, si placa, s’arroventa sui quadri. E partecipa a collettive, allestisce personali. Nel 1974 ? stato alle Esposizioni presso gli istituti culturali italiani in Messico. Ha avuto un premio per la grafica, ? stato premiato alla Biennale del piccolo formato di Palermo, ha conquistato il premio internazionale “Dimensione Uomo”. Quest’ultimo ? stato un riconoscimento, oltre che molto meritato, gradito: l’arte di Giuseppe Tirabasso ? infatti dedicata all’uomo. L’uomo attanagliato dall’inquietudine, che s’interroga sul suo destino. Al centro dell’attivit? di questo artista, delicato, discreto, rispettoso dell’altrui dignit?, c’? dunque il dramma dell’uomo contemporaneo che non riesce a sconfiggere il suo tarlo, a ricucire le sue lacerazioni.

Franco Presicci

 

 

The drama of the contemporary man

Giuseppe Tirabasso, artist of distress

 

Broken wooden boards. With fervour. Like the frustrated hopes. And the two trunks with the wounds splashed with red pasted on a black background. A wooden sharp board transfixing a head, this in wooden too. Everywhere in Giuseppe Tirabasso’s works, there are bleeding breakings. Always in wood. Sweet, fibrous wood with no knots. Raw wood, non painted.
Giuseppe Tirabasso is the artist of distress. There is always pessimism in his works, a pain inserting in others and taking in. Our society is disbanding, ancient values are confused and they are looking for some new ones, a continuous anxiety, a twisting apprehension. And the man is lost with his pains and loneliness. We are involved in a desperate run towards the death, ruined from our anxiety, Giuseppe Tirabasso breaks his boards like branches of life. And he gets, from a formal viewpoint, accurate geometric results. He is low, nice, discreet, silent. Often his expressive eyes can speak on his behalf. They suddenly lit up, smile. Giuseppe Tirabasso is a man of fine feelings.
He lives withdrawn in his study. He took a Diploma at Istituto di Belle Arti in Urbino, he was Director of “Arte e Messaggio”, within the scope of Scuola d’Arte del Castello Sforzesco. In Giuseppe Tirabasso’s works there is nothing of dazzling nor the violence of the broken board is against the man. It is in the man himself that something broke, even if sometimes the man even does not know it. And Giuseppe Tirabasso shows this break with affliction. In his pictures there is not the scream, the pain is not shouted: it is represented in the breaks of the boards.
Giuseppe Tirabasso slogs at his work. He takes it out, he subsides, he struggles with his pictures. And he attends collective painting exhibitions and arranges personal ones. In 1974 he was in Mexico at Istituti Culturali Italiani Exhibitions. He got a prize for the graphic, he was awarded at Biennale of the small size in Palermo, he got the international prize “Dimensione Uomo”. This last acknowledgement, apart that was fully worthy, was particularly appreciated: Giuseppe Tirabasso’s art is infact dedicated to the man. The man afflicted by his troubles, examining his destiny. In the middle of this mild, reserved artist’s Activity showing respect of other’s dignity, there is thus the contemporary man’s drama. This man can not succeed in defeating his anxiety and tears.

Franco Presicci